Le strade in terra battuta sono state certamente le prime, le più diffuse ed economiche pavimentazioni utilizzate fin da quando l’uomo ha avuto l’esigenza di transitare su superfici livellate per la sua attività, sia interne (capanne) che esterne (villaggi) di zone abitate, che per realizzare percorsi di collegamento fra aree utilizzate. Questo perché la pavimentazione in terra è la più semplice da realizzare, anzi non risulta necessario decidere di realizzarla, basta transitare sempre nella stessa zona per molto tempo per ottenere un compattamento del terreno in sito e di conseguenza una migliore percorribilità dello stesso.
La pavimentazione così realizzata in modo naturale, possiede una superficie più resistente rispetto al terreno circostante, una minore cedevolezza della superficie al passaggio, la quasi totale assenza di vegetazione che non può crescere su un terreno asfittico e con continui danni meccanici dovuti al passaggio e la sua realizzazione è praticamente priva di costi.
Lo sviluppo delle attività umane e di conseguenza le esigenze di spostamento non solo pedonali, ha però evidenziato una serie di inconvenienti che le caratterizzano negativamente:
- La formazione di fango in concomitanza agli eventi meteorici;
- La formazione di “ormaie” molto pronunziate in corrispondenza delle zone con transito concentrato;
- L’erosione della pavimentazione dovuta alle acque di scorrimento superficiali;
- La polvere durante la percorrenza.
La causa principale di tutti gli inconvenienti che caratterizzano negativamente le strade sterrate nasce da un’unica problematica: uno scarso legame tra i granuli del terreno.
Le strade dal 19° secolo
Per risolvere queste e molteplici altre tipologie di problematiche legate alle strade in terra battuta, sono state messe a punto a partire dalla metà del 19° secolo, diverse gamme di pavimentazioni transitabili delle quali le pavimentazioni in conglomerato bituminoso risultano le più adeguate alle esigenze e velocità dei mezzi di trasporto moderni, anche per il motivo che l’industria del petrolio, ha reso disponibile una enorme quantità di scarti pesanti a basso costo: il bitume.
Questa tipologia di pavimentazioni, però, non è esente da una serie di inconvenienti quando gli interventi da realizzare risultano presentare una particolare valenza storica, paesaggistica o ambientale in cui le vecchie pavimentazioni in terra, caratteristiche dell’epoca o dei siti specifici, sono di gran lunga più coerenti.